martedì 20 novembre 2012


 

Siamo arrivati alla fine dell'annata agraria

  e si tirano i bilanci!!

Anche nelle mele (2011), come le pesche e nettarine  2012 il nostro "sistema cooperativo romagnolo"
non risulta essere competitivo  con la concorrenza pur sempre cooperativa,

non può essere altro che questione di uomini, ......quelli a capo delle strutture!!
Vanno rinnovati e  va preparata una classe dirigente all'altezza
del loro compito !!

Caro Piraccini (Apofruit), la cooperazione è una gran bella cosa quando funziona, ma ora come ora al contrario di quanto tu sostieni "IL SISTEMA ROMAGNOLO" NON FUNZIONA , manca quell'efficienza fondamentale delle nostre srutture  per essere competitive e quindi non c'è un risultato positivo per le nostre...  "tasche" !!

 

19/11/2012
COOPERATIVA FRUTTICOLA "KURMARK-UNIFRUT" DI MAGRE': PER L'ANNATA 2011 LIQUIDATI IN MEDIA AI SOCI 39 CENT/KG
È andata meglio del previsto l'annata agraria 2011 per i quasi 500 soci della Cooperativa frutticola "Kurmark-Unifrut". Proprio in questi giorni il Consorzio di Magré, che raggruppa agricoltori anche di Salorno, Laghetti, Egna, Termeno, Cortaccia e Cortina, ha reso noto il resoconto dello scorso anno, fissando i prezzi di liquidazione delle mele. La quotazione media di 39 centesimi di euro al kg è stata minore dell'anno precedente, il 2010.
"Questi risultati – ha detto il presidente della Cooperativa di via Stazione, Georg Jageregger – sono stati ottenuti in una annata commerciale difficile che si è un po' ripresa solo verso fine stagione. Comunque io sono soddisfatto perché i nostri soci hanno prodotto frutta di prima qualità e hanno capito che la qualità paga; quindi non hanno avuto tentennamenti nel migliorare le colture frutticole rinnovando le specie, investendo in nuovi cloni e prestando maggiore attenzione nelle operazioni di raccolta. Ora il nostro nuovo obiettivo è ottenere una produzione del 90% di merce di prima qualità. Sono consapevole che sarà un maggior impegno per i nostri soci ma è assolutamente necessario se si vorrà sopravvivere alla crisi economica che ha colpito anche il settore della frutticoltura".
E veniamo ad alcuni dati, i più interessanti: il conferimento totale alla cooperativa "Kurmark-Unifrut" dal raccolto 2011 è risultato di 5.572 vagoni di mele, costituite per l'85,8% di merce per il consumo fresco, per il 3,26% di mele grandinate e il resto industria (mele cadute o danneggiate durante lo stacco).
Il prezzo medio ottenuto è stato di 39 centesimi di euro al kg, contro i 42 del 2010: una flessione quindi del 10%. La mela che ha reso di più per il produttore è stata la Pink Lady del clone Rosy Glow con i suoi 81 centesimi di euro al kg, più del doppio della media magazzino, seguita dalla Pink Lady normale con 71 centesimi.
Buone anche le quotazioni delle varietà Red Chief coltivate in montagna e della Kanzi che hanno spuntato entrambe 51 centesimi al kg.
Seguono la Red Chief collina 49 centesimi, Jazz, Fuji e Summered 46 centesimi, Stark Delicious montagna 45 centesimi, Red Chief e Gala rosse 44 centesimi.
Le altre varietà più diffuse, come Granny Smith, Morgenduft e Braeburn hanno spuntato rispettivamente 38, 36 e 30 centesimi di euro al kg.
In generale, le quotazioni medie delle mele della Cooperativa "Kurmark-Unifrut" sono in linea con gli altri consorzi della Bassa Atesina. Il rendiconto finale sarà discusso nel corso dell'annuale assemblea dei soci della cooperativa di Magré prevista per lunedì 26 novembre alle ore 17 presso la casa "Karl Anrather". Sarà un'occasione importante per parlare anche delle prospettive di un settore importante com'è quello della frutticultura in Bassa Atesina e Oltradige, anche a fronte di un mercato esigente.

Fonte: Alto Adige Gelocal


 

ROMAGNA: "PESCHE E NETTARINE SOTTOPAGATE AI PRODUTTORI"

Inserito Lunedì, 27 agosto, 2012 - 12:51 In Romagna le pesche e le nettarine che arrivano alla Grande distribuzione organizzata vengono pagate poco ai produttori. E la liquidazione è uguale al di là del prezzo di vendita. Lo si evince analizzando i dati di Oppa, l’Osservatorio dei prezzi della frutta della provincia di Forlì-Cesena. A spiegarlo è l’assessore provinciale all'Agricoltura Gianluca Bagnara.
"Lungo la filiera produttiva dell’ortofrutta - sostiene  nella presentazione del sito - esistono numerosi colli di bottiglia che impediscono un trasparente rapporto fra il produttore e il consumatore finale non solo per il prezzo, ma anche per la gestione della qualità e dell’offerta sugli scaffali. Il paradosso è che anche nel distretto più vocato alla produzione di ortofrutta, quale è appunto il territorio romagnolo, il consumatore abbia difficoltà a orientarsi nel mercato e a trovare il prodotto locale".
L’assessorato alle politiche agro-alimentari della Provincia di Forlì-Cesena rileva settimanalmente in un campione di 12 punti vendita i prezzi al consumo di un paniere di prodotti ortufrutticoli significativi e rilevanti per l’agricoltura locale e li confronta con i prezzi al produttore presentati dalla Camera di Commercio.
Gli ultimi dati disponibili, a metà agosto, indicano che pesche e nettarine, bianche o gialle che siano, vengono liquidate in media ai produttori 0,32 euro il chilogrammo. Una cifra molto bassa se la produzione è di qualità Le pesche gialle, ad esempio, sono messe in vendita sugli scaffali dei negozi a 1,74 euro se sfuse, a 1,31 euro il chilo se in cestini. Ma al produttore vanno sempre i soliti 0,32 centesimi di media.
Molto più clamoroso il caso delle pesche bianche che sono quotate di più e il consumatore in genere le cerca per il profumo più intenso e il sapore più dolce. Nei banchi del supermercato sono pagate 2,08 euro il chilo ma, al produttore, più di 0,32 euro non vanno. Stesso concetto per le nettarine gialle: 1,78 il prezzo di vendita del prodotto sfuso, 1,34 nei cestini, 0,32 euro all’agricoltore.
Questi numeri (presi per validi) portano a una riflessione, condivisa da molti operatori del settore: il mercato si assesta a un valore, che quest’anno è attorno a 0,32 euro il chilo, e poi si appiattisce su quella cifra. La Gdo, anche se vende certi articoli a prezzo maggiore, non riconosce all’agricoltore nessun valore aggiunto. Se l’agricoltore continua sommessamente su questo binario, guadagnerà sempre meno. Attualmente il mercato paga bene i grossi calibri ed è su quello che si deve puntare. Meglio produrre 200 quintali l’ettaro (con frutta di grosso calibro) a un euro di media al chilogrammo piuttosto che 450 quintali a 0,32 euro di media. E poi gli agricoltori devono scegliere consapevolmente a quali canali commerciali conferire il proprio prodotto: non sta scritto in nessun vangelo che se 30 anni fa una tipologia di struttura era adeguata, lo debba essere anche nel 2012. (fonte: Corriere di Romagna)

31 commenti:

  1. Si parla di liquidazioni mele 2011.. Pink lady: Rosy glow a 81 cent/kg cripps pink a 71 cent/kg.. Anche le nostre coop hanno liquidato queste cifre??

    RispondiElimina
  2. Attenzione,si parla di tutti i kg?

    RispondiElimina
  3. anche se si parla di prima qualità sono pur sempre più alti dei nostri qui in romagna!!

    RispondiElimina
  4. rambo ,non dimenticarti che noi abbiamo gli interessi passivi e i finanziamenti da pagare

    RispondiElimina
  5. e le % a cOnsulenti, consorzi fidi, ocm ed altro...

    RispondiElimina
  6. basta di prego ,non infierire

    RispondiElimina
  7. ...altro sarebbero tutti quelli che non danno risultati?

    RispondiElimina
  8. Chi non da risultati è un costo 2 volte una perchè non riesce ad ottenere certi risultati (prezzi) 2 perchè tocca pagarlo!!

    RispondiElimina
  9. comunque ormai si è capito che i soldi c'erano quest'anno nelle pesche come c'erano nel 2011 nelle mele ma qui da noi NON riescono più a remunerarci, quindi bisogna cacciarli a calci in culo!!!

    RispondiElimina
  10. Noi avevamo avvisato di questa amara sorpresa,ma nessuno ha voluto prendere in considerazione il nostro grido di allarme.

    RispondiElimina
  11. condivido,pensavo che gridaste al lupo al lupo, invece il lupo è arrivato davvero!!

    RispondiElimina
  12. I TRASVERSALI NON GRIDANO MAI AL LUPO, SE NON LO VEDONO REALMENTE....AGRICOLTORI DIFFIDENTI E PECORONI....IO LO IMMAGINAVO...E NON SARA' SOLO PER QUEST'ANNO......POVERE PESCHE E NETTARINE SEMPRE MALTRATTATE.....

    RispondiElimina
  13. sigh ,che brutta razza che siamo nel 1990 abbiamo fondato il GTA ,n1 eravamo 14 ,forti e determinati,volevamo cambiare il mondo ,abbiamo fatto la riunione erano di + quelli sul palco che i bifolchi ad ascoltare ,era allora il tempo giusto per i cambiamenti

    RispondiElimina
  14. Saremmo ancora in tempo a cambiare le cose,ma ci vuole la volontà ed il coraggio quasi unanime di tutti gli agricoltori.Non c'è alternativa!

    RispondiElimina
  15. NON MI SEMBRA GIUSTO CHE STASERA ALL'INTERNO DI UNA COOP.VA AGRICOLA A FORLì CI SIA UN INCONTRO DI CAMPAGNA ELETTORALE E PER GIUNTA DELLE PRIMARIE, CON QUELLO CHE STA DANDO LA POLITICA AL SETTORE AGRICOLO BISOGNEREBBE TIRARGLI FRUTTA ADDOSSO A POLITICI E DIRIGENTI APOFRUIT ALTRO CHE OSPITARLI!!!
    SE I SOCI CAPISSERO SI STAREBBERO A CASA, POI QUANDO LE COOP.VE SI LAMENTANO DELLA POLITICA CI RICORDEREMO DI STASERA!!

    RispondiElimina
  16. .....che schifo!!!...

    RispondiElimina
  17. presentategli tutte le vanghe che avete, qualche badile....e ordinategli di rimboccarsi le maniche......

    RispondiElimina
  18. che schifo veramente...

    RispondiElimina
  19. ma cosi a naso non è che quei 30 centesimi che sono la differenza, manchino su tutto quello che è ortofrutta qui in emilia romagna a discapito nostro??
    a chi va questa differenza ???, forse a mantenere un sistema che ci sta rovinando??

    RispondiElimina
  20. CI ROVINERà NOI MA FA BENE A TANTA GENTE
    LE COOPERATIVE SONO PIENE DI DEBITI E NON POSSONO LIQUIDARE BENE ,I COMMERCIANTI SI ACCODANO

    RispondiElimina
  21. Allora ve ne dico un'altra, pare che nello scarto delle mele e industria mele le coop.ve possano prendere 20-25 dallo scarto e 30-35 dall'industria (cubetto) ma ne girano ai soci solo 8-10 scarto e 18-20 dal cubetto, ma dove vanno a finire gli altri non ci sono 15 cent. di spese in questi prodotti.

    RispondiElimina
  22. Aggiornamento da parte dell'organizzatore della serata del PD all'apofruit:è stata chiesta solo la sala in uso e l'Apofruit non è coinvolta in nessun modo nell'organizzazione.

    RispondiElimina
  23. è lo stesso, non cambia molto non andava fatta li dentro!!

    RispondiElimina
  24. con tutte le sale che ci sono a Forli del PD ??????

    RispondiElimina
  25. la cooperazione è finita da quando si è raccontato agli agricoltori di produrre che tanto ci pensava mamma coop a vendere...poi si è raccontato che la tue era meglio di quella dell'altro e si è continuato a spendere milioni per fare il magazziono bianco più grande di quello rosso e viceversa...giù di presidenti e consiglieri e direttori da mantenere con l'unico scopo di farsi la guerra dei prezzi in 15 commerciali...
    SE si fosse stati cooperatori ci si accordava per vendere la merce al miglior offerente: produttori vs il resto del mondo invece le coop si sono unite per farci prezzo e conti in tasca...
    Agricoltori svegliamoci: siam tornati peggio dei servi della gleba...almeno a quelli una capanna ed una minestra era assicurata...

    RispondiElimina
  26. marco ti voglio fare un monumento davanti all'apofruit di pieve sistinaaaaaaaaaaaa

    RispondiElimina
  27. REGHIERA DEL SERVO DELLA GLEBA ITALIANO
    sognavo un'agricoltura con prodotti forti nel mondo come Marlene, Sant'Orsola, (magari la potenza di Jaffa per le pesche o DalMonte per le patate), invece dobbiamo ringraziare la Spagna per tutelarci dall'import di agrumi o Carrefour che porta i prodotti italiani in Cina...aiutaci tu allora, compra la nostra GDO, falla chiudere come fece Calisto con la Parmalat o Cragnotti con la Cirio e facci un contrattino alla francese con pagamento a 60gg e prezzo triennale fissato in partenza...
    Già che ci sei portaci qualche vagonata di concime e fitofarmaci francesi che costano meno dei nostri...
    Amen

    RispondiElimina
  28. Allora ve ne dico un'altra, pare che nello scarto delle mele e industria mele le coop.ve possano prendere 20-25 dallo scarto e 30-35 dall'industria (cubetto) ma ne girano ai soci solo 8-10 scarto e 18-20 dal cubetto, ma dove vanno a finire gli altri non ci sono 15 cent. di spese in questi prodotti.

    RispondiElimina