mercoledì 20 maggio 2015

                                
DIVIDE ET IMPERA!!


Anche l'impero romano puntava sul "DIVIDE ET IMPERA" .....poi sappiamo la fine che ha fatto!!
Difficile pensare che possa portare benefici ai soci a mio parere,
1) siamo divisi anche questa volta
2) poche quantità da gestire
3) regole molto leggere, proprio in Italia dove si fatica a rispettare le regole anche più dure figuriamoci se verranno rispettate queste!
4) vero progetto o "farsa" ?!?!
                

Non solo PerA: cinque big lanciano progetto di aggregazione alternativo

Lo scorso 29 aprile avevano preso le distanze dal progetto Pera (cliccare qui per leggere la news) proposto da Agrintesa, Patfrut, Fruit Modena Group, con il coordinamento di Apo Conerpo chiedendo delle modifiche: adesso, cadute nel vuoto le richieste, vanno oltre e lanciano "un nuovo strumento di aggregazione aperto a tutto il sistema ortofrutticolo nazionale avente come obietto non solo la singola produzione pera, ma la generale redditività delle imprese agricole ortofrutticole penalizzate da margini insufficienti per garantire la sopravvivenza del settore".

Così recita il comunicato stampa inviato ieri pomeriggio ai media da "un gruppo di imprese storiche italiane: Apofruit, Afe/Salvi, Granfrutta Zani, Pempa Corer/Terremerse, Spreafico/OPKiwiSole".  Rispetto al gruppo che si era originariamente allontanato dal progetto Pera manca Mazzoni, che ha poi deciso di entrare a far parte dell'iniziativa "capitanata" da Luca Granata

Il dietro le quinte, le ambizioni

La nuova iniziativa, da quanto ha appreso Italiafruit News, si caratterizza proprio perché non coinvolge solo le pere ma può essere allargata a tutto il comparto della frutta, partendo dal presupposto che la pomacea non è l'unico prodotto che ha bisogno di qualcosa di innovativo; i promotori puntano a un sistema più ampio e maggiormente flessibile, più facile da gestire e che consenta di essere più efficaci rispetto a Per.A. che, stando a quanto colto da Italiafruit News, si ritiene presenti punti di debolezza soprattutto sul mercato nazionale, largamente il più importante per le pere. 

Un progetto work in progress, per il quale si stanno raccogliendo consensi e i cui dettagli operativi saranno svelati più avanti, nel giro comunque di non più di 10 giorni-due settimane. 
Svanita la possibilità di trovare un punto d'incontro sui "limiti" di Per.A. evidenziati nel comunicato di fine aprile, il gruppo di aziende ha deciso di portare avanti una riflessione. Ed è ottimista: "la compagine è destinata ad ampliarsi. Il prossimo passaggio sarà la definizione del modus operandi e dei partecipanti".

Sei obiettivi

"Il gruppo agirà nell’ottica di creare valore per gli agricoltori attraverso strategie di aggregazione della produzione", si legge nel comunicato, che cita sei obiettivi:

1. migliorare il reddito della produzione agricola associata;
2. mettere a punto un’aggregazione condivisa ed un modello che, partendo da un prodotto, sia estendibile ad altre specie;
3. organizzare un sistema a rete che valorizzi le risorse, il posizionamento di mercato e la specializzazione delle imprese socie;
4. coordinare il destoccaggio per scongiurare le possibili “perdite di valore” dovute a squilibri di mercato;
5. sviluppare nuovi mercati che richiederebbero un sforzo eccessivo se sostenuto singolarmente da ciascuna azienda;
6. creare nuovi elementi di distintività attraverso politica di qualità, comunicazione e marca.

Esempi di successo dai club di prodotto

Un’aggregazione che, sottolineano ancora i cinque promotori, intende essere aperta a tutte quelle aziende organizzate che condividano gli obiettivi e le modalità operative proposte: un modello aggregativo efficiente, integrato, che non generi costi di sistema e che prenda spunto da esempi di successo di “club di prodotto” che in questi anni si sono affermati sul mercato ed hanno permesso di valorizzare il lavoro delle aziende agricole.