domenica 30 marzo 2014

La "spinosa" vicenda 
del 



Questa volta si usano le maniere forti ovvero le vie legali!



Consorzio Parmigiano, Alai:
"Gravi falsità contro di noi"

Il presidente commenta duramente le critiche ricevute in seguito all'arresto del direttore Deserti, già sospeso dall'ente. "Ricorreremo a vie legali"



"Saranno i nostri legali ad occuparsi di vicende, dichiarazioni e valutazioni che si fondano sull'ambiguità quando non sull'esplicita falsità, gettando artatamente ombre sul Consorzio e su quegli amministratori che si muovono nell'esclusivo interesse dei consorziati e dei produttori di latte e non secondo logiche di appartenenza politica o associativa".

E' duro il giudizio del presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai sulle critiche ricevute in seguito ai nuovi arresti domiciliari del direttore Riccardo Deserti.

L'ente ha già provveduto a sospenderlo dall'incarico, rigettando "tutte le accuse mosse in questi giorni all'operato degli amministratori da una campagna irresponsabile e lesiva della reputazione del Parmigiano Reggiano".

Tra i commenti più critici era arrivato anche quello della Coldiretti, che aveva parlato di "omertà di alcuni dirigenti che nascondono agli associati le indagini della magistratura sul direttore generale".

"Pur in presenza di presunti reati che nulla hanno a che vedere con il Consorzio e le funzioni svolte da Deserti  -  replica il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai  -  il Comitato Esecutivo ha proceduto alla sospensione del dr. Deserti a fronte della necessità di un presidio dei suoi compiti all'interno dell'Ente e dopo alcuni giorni di attesa nei quali non sono però pervenuti elementi chiarificatori della sua posizione. Augurando al dr. Deserti di poter chiarire la propria estraneità ad ogni fatto contestato  riteniamo che questa scelta, non più rinviabile, consenta anche al diretto interessato di esercitare al meglio il proprio diritto alla difesa".

In merito a "interventi e dichiarazioni che il Direttivo ha definito lesive degli interessi degli stessi produttori", Alai ha fatto sapere: "Saranno i nostri legali ad occuparsi di vicende, dichiarazioni e valutazioni che si fondano sull'ambiguità quando non sull'esplicita falsità, gettando artatamente ombre sul Consorzio e su quegli amministratori che si muovono nell'esclusivo interesse dei consorziati e dei produttori di latte e non secondo logiche di appartenenza politica o associativa.  Il ricorso alle vie legali  resta l'unica soluzione a fronte di reiterati attacchi che vanno contro i dati di fatto e il senso di responsabilità che dovrebbe mantenere chi opera nell'interesse del mondo agricolo, delle sue eccellenze e dei suoi organismi di tutela".

"Parlare di contraffazioni, ad esempio  -  spiega Alai - è gravissimo per un prodotto assolutamente naturale e artigianale, che semmai è il più imitato proprio per queste sue caratteristiche, così come è grave sostenere falsità a carico di persone e di un Ente con i cui amministratori occorrerebbe confrontarsi su fatti che attengono la loro attività, come la lotta alle imitazioni, la regolazione dell'offerta, l'andamento del prodotto in Italia e all'estero, verificando così i risultati concreti del loro lavoro. Lasciando dunque ad altri protagonisti del sistema agroalimentare italiano il compito di un confronto necessario e più generale sul come si possa essere davvero al servizio dei produttori  -  conclude

Alai - è contro precise mistificazioni e falsità che agiremo proprio con quella chiarezza e trasparenza che qualcuno ha inteso mettere in dubbio, alimentando campagne di discredito che certamente non hanno come fine gli interessi dei produttori di Parmigiano Reggiano".





Questa volta pare che l'hai combinata grossa 
Caro





Ed ecco la lettera, 
finalmente qualcuno dice le cose come stanno!!!
cose che i "TRASVERSALI" dicono ormai da 10 anni, ma quasi nessuno ci ha ascoltato, ....faceva comodo "convivere" con Coldiretti anche perchè molti dirigenti sono ancora associati!!!




Ma quanto avevano ragione 
i "TRASVERSALI"
QUANDO ORMAI DA 10 ANNI DICONO QUESTE COSE!!!



La Coldiretti ("stranamente") Risponde  !!!




lunedì 24 marzo 2014


ESSERE O NON ESSERE QUESTO è IL PROBLEMA!!!

Essere non essere o avere o non avere non lo so, quale sia il giusto, ma una domanda sorge spontanea:
Ma tra i dirigenti CIA ad incominciare dal vicepresidente Nazionale, nonchè Presidente Emilia-Romagna CIA Antonio Dosi, sono d'accordo sulle parole del loro Presidente Scanavino, in quell' OTTIMO passaggio dove parla della rappresentanza e di Coldiretti??
Visto che Dosi pare essere "affezionato" al suo collega
" Tonello".... "principe giallo" dell'Emilia Romagna agricola.




Buone dichiarazioni nel suo complesso!!



DINO SCANAVINO: “NON SIAMO RIVENDICATORI PURI, MA PROPOSITORI VERI”STIAMO PER SOTTOSCRIVERE CONTRATTO CON EXPO. MA LEGATI DA AGRINSIEME COME PROTAGONISTI, NON COME SPETTATORI

DINO-SCANAVINO


Una politica all’insegna della continuità. quella annunciata ad AGRICOLAE dal presidente della Cia Dino Scanavino. Dato che “non c’è necessità di interrompree le linee approvate finora”. Molte le priorità sul tavolo della Confederazione agricoltori italiani: “prima di tutte quella della contingenza”, spiega.”Abbiamo scritto al ministro, la questione dei fascicoli bloccati sta portando le aziende in sofferenza”. Poi quelle strutturali, più a largo respiro: “abbiamo scritto anche al ministro del Lavoro Poletti chiedendo che il lavoro a tempo determinato in agricoltura, superando un certo numero di giornate, possa accedere agli sgravi contributivi previsti già per le altre attività”. E poi naturalmente la Pac: “abbiamo avuto contatti a livello ministeriale e i nostri tecnici sono al lavoro. Abbiamo bisogno di un Psr e di una Pac che stavolta davvero rafforzino le imprese sostenendo la presenza delle famiglie coltivatrici nelle aree rurali. E dato che il supporto che queste possono dare per la tutela del paesaggio e la lotta al rischio idrogeologico è grande – precisa – l’Unione europea deve farsene carico”.
Scanavino ha le idee chiare sull’approccio da avere in ambito politico e agricolo: “Non siamo dei rivendicatori puri – spiega – ma dei propositori veri”. “Un altro tema importante per noi è quello della semplificazione e dell’alleggerimento dello Stato che Renzi ha promesso di fare. Siamo pronti a sostenerlo. Una burocrazia deve aiutare e deve sostenere, non deve complicare. Occorre fare in modo che tutti abbiano gli stessi diritti. Oggi gli imprenditori sono frenati dai costi e dal blocco psicologico che comporta la burocrazia italiana. Una cosa drammatica in un momento in cui abbiamo invece  bisogno di imprenditorialità”.
E questo è uno dei cavalli di battaglia del coordinamento di Agrinsieme: quello di sviluppare l’impresa per renderla competitiva sul mercato. Anche abbattendo la burocrazia e trovando compromessi tra i vari attori della filiera. “Con Agrinsieme abbiamo messo in piedi uno strumento che sta funzionando molto bene”, prosegue il presidente della Cia. “Le nostre proposte vengono fuori dopo un dibattito interno. Trovando accordi anche su quesitoni importanti”, come quella del vino. E i rapporti con le altre organizzazioni? “Con Copagri dialoghiamo serenamente”, precisa. “Con la Coldiretti noi dialogheremo quando la Coldiretti si convincerà che non può rappresentare l’agricoltura da sola, perché pur essendo grande non ne ha il titolo. E si siederà con l’altra parte della rappresentanza, che è maggioritaria”.
Altro punto importante delle linee guida di Scanavino quello dell’Expo: “Stiamo per sottoscrivere un contratto con Expo per una nostra partecipazione. Mancano solo dei dettagli di carattere tecnico”, dice. “Avremo uno spazio sia come Confagricoltura e Cia che come mondo della cooperazione. Ma tutti legati da un filo comune che si chiama Agrinsieme”. “Crediamo che sia importante e siamo preoccupati per quanto sta accadendo. L’esposizione mondiale è strategica e di grande importanza. L’agroalimentare è il motore di Expo 2015 ed è giusto che ci siamo tutti come protagonisti – conclude . e non come spettatori”.

domenica 2 marzo 2014

Oggi 2 post interessanti
...Scaldiamo l'atmosfera!!!

Avere il pane ma non i denti !!
 
Ora abbiamo i contributi, ma non abbiamo le polizze!!
Dal 2015 ci saranno 293 milioni di euro per le assicurazioni, ma il futuro non è roseo, un mondo agricolo molto diviso su questo settore che sembra che come obbiettivo abbia di portare a casa i contributi invece di pensare di darci un valido sistema di copertura!
E quest'anno ce ne la prova concreta!


Comunicato Stampa


GLI AGRICOLTORI CON LE "SPALLE SCOPERTE"



Per i frutticoltori romagnoli,il sistema assicurativo contro le calamità naturali (grandine,vento forte,uragani,gelo-brina,ecc.),è fondamentale per garantire un minimo di redditività e sostenibilità finanziaria,anche a fronte di eventi eccezzionali.
D'altronde gli investimenti che servono ad una azienda frutticola a partire dall'impianto (35-40.000 euro/ha),a proseguire con le attrezzature ed i macchinari adeguati alle normative attuali sulla sicurezza,richiedono importanti investimenti e risorse economiche.
Per questo alcuni anni fa il G.T.A.,assieme ad alcune associazioni di categoria,ha fatto una battaglia decisa ed estenuante sul ripristino dei finanziamenti al fondo di solidarietà nazionale,che doveva servire a finanziare in modo adeguato le assicurazioni contro le calamità,in maniera da rendere possibili e sostenibili, i costi per le singole aziende agricole.
Poi, la politica ed il ministero delle politiche agricole,viste le limitate risorse finanziarie pubbliche,ha deciso di trovare la disponibilità delle risorse necessarie,tramite i fondi PAC della comunità europea.
Poi a qualcuno è venuto in mente,viste le innumerevoli crisi frutticole,di "risolvere" anche i problemi commerciali,"scaricando" sulle assicurazioni,la mancata programmazione,l'inefficienza e la mancanza di vere idee innovative: sono partite così,soprattutto nel 2011,polizze a copertura del reddito che si sono rivelate insostenibili e,cosa più grave,oggi i dati statistici di quelle polizze,fanno si che i parametri per il calcolo del contributo europeo a beneficio dell'azienda agricola,siano talmente penalizzanti da rendere insostenibil i costi a carico degli agricoltori per le polizze multirischio.
Poi la comunità europea ha pensato di dotare la nuova PAC di risorse finanziarie specifiche,per la costituzione di fondi mutualistici da attivare per la tutela e la stabilizzazione del reddito degli agricoltori.
Poi alcune strutture commerciali (O.P.) e organizzazioni professionali (sindacati),stanno pensando a come attivarsi per attingere a questi fondi,senza avere idee chiare e precise di come utilizzarli per lo scopo al quale sono dedicati.
Il risultato finale è che,oggi,dopo una lunga battaglia il mondo agricolo ha più certezze sui finanziamenti e sulle risorse necessarie a finanziare le assicurazioni,ma non ha lo strumento,cioè le assicurazioni adeguate,poichè allo stato attuale,visto il rischio imminente del gelo-brina sulle colture frutticole,per il loro anticipo vegetativo dovuto ad un inverno mite,per non dire inesistente,gli agricoltori si trovano nella necessità di stipulare contratti assicurativi che nessuna compagnia è disposta a stipulare ,o che comunque,viste le attuali condizioni contrattuali,sono economicamente e contrattualmente insostenibili.
Con l'aggravante che alcuni assicuratori o broker's,sotto la "copertura" di alcune principali O.P. della romagna (Apofruit e Terremerse),stanno "vendendo" illusorie polizze assicurative non operative ad agricoltori associati,con promesse di costi e coperture inesistenti,quindi senza nessun rispetto delle normative ISVAP in vigore.
Rimaniamo allibiti di come tutto questo avvenga  nel silenzio assoluto e ,addirittura a volte,con il beneplacito di chi si erge a difensore e rappresentante del settore e degli agricoltori in genere.

                                                                                                                                            Il consiglio G.T.A.





Mi siedo sulla riva del fiume 
e aspetto.............




Sei anni fa mi candidai la sera stessa delle elezioni per il consiglio d'amministrazione della Cooperativa AGRISOL (coop.va mezzi tecnici aderente confcoop.ve) di Bagnacavallo, e mi dissero che non potevo e non mi fecero candidare.
Con metodi non proprio chiari e più che chiari erano "bianche" come...... le deleghe???
Tre anni fa mi candidai dichiarandolo per tempo e per iscritto, anche perchè c'era un posto disponibile, mi fecero candidare però praticamente ero io contro una lista e non contro altri candidati  senza liste.
Non mandarono avviso dell'assemblea elettiva proprio a Bagnacavallo o solo alcuni, .... è vero che non sono obbligati però...!!
E se non sbaglio non era neppure attaccato l'avviso nella bacheca del magazzino, infatti quella sera assemblea a Bagnacavallo, c'era pochissima soci della zona.
Che strano!!!!

Quest'anno è possibile candidarsi anche la sera stessa delle elezioni, anche se preferiscono che lo si dica prima.
Visto che, in questi sei anni fa non è stato fatto o cambiato nessun regolamento elettorale, perchè è cambiata la regola ???

Che abbiano regole "gialle" a proprio uso e consumo???
Poi tengono in consiglio uomini Coldiretti, la quale ha creato (UECOOP) una concorrenza a Confcooperative e 3 anni fa hanno fatto entrare in consiglio uno (cliente saltuario fino ad allora) che avendo già "fallito" in altra cooperativa, non dovrebbe neanche vederlo da lontano un consiglio d'amministrazione di una cooperativa!!
 Chi invece avrebbe  voglia di fare, non viene preso in considerazione, ......neanche un tantino "furbi" da fare bella figura, viene da pensare che se hanno paura di uno solo abbiano qualcosa da nascondere!!
Quindi che fare se non aspettare sulla riva del fiume..... ???

                                             Gianfranco Rambelli