sabato 8 dicembre 2012

Liquidazioni Frutta 2012


 Caro Agricoltore

   

Io credo ci siano tanti buoni motivi per iniziare a fare questo,visto le magre liquidazioni che si prenderanno dentro il "sistema organizzato" per la frutta estiva 2012 soprattutto di pesche e nettarine. 

Le prospettive parlano di medie di 30 cent. O.P e COOP.VE, commercianti privati medie di 35 cent., ricordiamoci che commercianti non hanno doveri specifici verso i produttori come hanno le coop.ve ed O.P verso gli associati. 

Mentre chi ha venduto a piccoli commercianti-produttori ha preso anche  50 cent.

Dove è il problema del sistema organizzato, scarsa "imprenditorialità" dei commerciali? ovvero si accontentano di vendere non di vendere al meglio pensando solo al bene della struttura.

Costi troppo alti delle strutture?

Strutture troppo grandi o troppo piccole.. come dice qualcuno??

mancanza di cooperazione e troppa concorrenza tra le varie strutture??

Ci sarebbe altro, pensiamo che la soluzione non sia solo una, ma se intanto gli agricoltori iniziassero a fare come nella vignetta sopra, sarebbe un buon inizio!!

E intanto sui mercati europei gli spagnoli ci stanno "schiacciando perchè più attenti alle richieste dei mercati!!

 Spagna: andamento positivo delle esportazioni di frutta e verdura fino a settembre 2012

Secondo i dati delle dogane spagnole aggiornati a settembre 2012 ed elaborati dall'associazione Fepex, nei primi tre trimestri del 2012 le esportazioni di frutta e verdura dalla Spagna sono aumentate del 10,5% in valore rispetto allo stesso periodo del 2011, per un totale di 6.733 milioni di euro, e del 7,4% in volume, raggiungendo 7,8 milioni di tonnellate.

La frutta ha registrato un incremento maggiore rispetto agli ortaggi. Le esportazioni di frutta fino a settembre 2012 sono aumentate del 12% in valore, totalizzando 4.042 milioni di euro, e del 9% in volume, per un totale di 4,8 milioni di tonnellate.

Dopo gli agrumi, i principali frutti esportati sono stati: fragole, pesche e nettarine. Le esportazioni di fragole sono aumentate del 19% in valore (513 milioni di euro), quelle di pesche del 27% (272 milioni di euro). Le esportazioni di nettarine sono state pari a 328 milioni di euro (+1%). Interessante notare la crescita di frutti considerati minori, come il lampone, le cui esportazioni hanno raggiunto un valore di 96 milioni di euro, il 22% in più.

Le esportazioni di ortaggi fino a settembre 2012 sono state pari a 2.691 milioni di euro (+8,5%), per un volume di 3 milioni di tonnellate (+5%). I pomodori e i peperoni sono stati i prodotti più esportati, per un valore rispettivamente di 668 milioni di euro (+13%) e 424 milioni di euro (+3%).

Nel solo mese di settembre 2012, le esportazioni sono aumentate del 13% in valore rispetto allo stesso mese dello scorso anno, per un totale di 362 milioni di euro, e del 7% in volume, arrivando a 458.576 tonnellate.

Andalusia, Valencia e Murcia, le principali regioni esportatrici della Spagna, hanno registrato aumenti considerevoli. Le esportazioni dell'Andalusia sono cresciute del 15%, per un totale di 2.450 milioni di euro, quelle di Valencia del 7% (1.975 milioni di euro) e quelle di Murcia del 13% (1.296 milioni di euro). Inoltre anche la Catalogna (+13%, 529 milioni di euro) e l'Estremadura (+24%, 139 milioni di euro) hanno registrato un aumento delle esportazioni.

L'Unione europea è la principale destinazione delle esportazioni spagnole di frutta e verdura, con il 92% del totale nel periodo analizzato. I principali paesi destinatari, cioè Germania, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi, hanno fatto registrare notevoli aumenti. Le esportazioni verso la Germania sono state pari a 1.549 milioni di euro (+13%), verso la Francia di 1.320 milioni di euro (+13%) e verso i Paesi Bassi di 586 milioni di euro (+18%). Le esportazioni verso il Regno Unito sono cresciute in misura minore (+2%), per un totale di 871 milioni di euro.

Le importazioni spagnole da gennaio a settembre 2012 sono state pari a 1.036 milioni di euro (-4%) e 1,7 milioni di tonnellate (+4%). Le importazioni di ortaggi hanno totalizzato 316 milioni di euro (-17%) e 808.702 tonnellate (+2%), quelle di frutta 720 milioni di euro (+4%) e 897.329 tonnellate (+6,5%).

Secondo Fepex, gli sviluppi positivi delle esportazioni ortofrutticole sono attribuibili al buon andamento dei consumi nei principali mercati di esportazione come la Germania e la Francia, sempre più sensibili al contributo di frutta e verdura per una dieta salutare.

Dati Italia
FruitImprese: ultimi dati sul commercio estero ortofrutticolo italiano

Secondo le ultime elaborazioni di FruitImprese, con i dati di agosto 2012 si registra una leggera frenata sia delle esportazioni che delle importazioni. Il saldo sfiora i 600 milioni di euro, con un incremento del 24,1% rispetto allo stesso periodo del 2011.

Complessivamente, da gennaio ad agosto 2012 le imprese italiane hanno esportato 2 milioni e 657 mila tonnellate (-0,3%) per un valore di poco superiore a 2 miliardi e 400 milioni di euro (-0,6%).

Risultano in flessione i flussi di esportazione di ortaggi (-3,5%), di agrumi (-12,7%) e di frutta secca (-1,9%). Unico segno positivo viene dal comparto della frutta fresca, che mette a segno un incremento del 4%. In termini di valore, segno negativo per ortaggi e agrumi, mentre risultano in crescita frutta fresca (+1,8%) e frutta secca (+22%).




Per quanto riguarda le importazioni, l'Italia ha importato circa 2 milioni e 130 mila tonnellate di ortofrutticoli (-1,8%) per un valore di 1 miliardo e 815 mila euro (-6,7%).

Tra i singoli comparti, si segnala l'incremento in volume per gli agrumi (+20,9%) e per gli ortaggi (+1,8%); per tutti gli altri l'andamento risulta negativo: frutta fresca (-13,4%), frutta secca (-14,8%) e frutta tropicale (-6,2,%). Anche in valore, segno negativo per tutti i comparti ad eccezione degli agrumi (+22,7%) e della frutta secca (+0,2%).
Risultato, gli spagnoli vanno il triplo rispetto all'italia, quanto dureremo noi produttori a lavorare non per un reddito ma per mantenere il cosiddetto "sistema"???

  Agricoltore

 


15 commenti:

  1. Più che smettere di fare i buoni è ora di smettere di essere coglioni!!

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  2. Per prendere a pedate tutti quelli che se lo meritano,è necessario rinforzare punta e fondo scarpe!

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  3. Ma perchè in Italia non si riesce,come in tutti i paesi normali,a sostituire le persone che non funzionano e non danno risultati,ma si continua imperterriti a commettere gli stessi errori??

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  4. Dopo 15 anni dove le crisi di mercato sull'ortofrutta, e sulle pesche e nettarine in particolare, si sono susseguite a ritmi sempre più frequenti,non è normale che sempre le stesse persone continuino a raccontarcela!E non giusta!

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  5. Se si continua imperterriti a perseverare su questa strada diabolica,il settore ortofrutta nel nostro territorio,farà la fine della zootecnia con le stalle sociali degli anni'80.Occhio perchè, oggi come oggi, non abbiamo "un Dalle Fabbriche" in grado di toglierci le castagne dal fuoco!

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  6. I dirigenti delle O.P e delle coop.ve si lamentano perchè ci sono poche richieste di contributo OCM per nuovi impianti, ma cosa pretendono???
    Sono Anni che non c'è un prezzo decente dei prodotti è questi pretendono che piantiamo ancora per mantenere loro e il "sistema!!!!
    Basta piantare e smettere di fare puttanate varie come global gap e similari finchè i prodotti non vengono remunerati come si deve!!!
    Se le strutture non rendono si chiude, i veri imprenditori quando sono in passivo cambiano metodi, strategie, da noi sempre avanti uguale non si cambia mai nulla, ora basta!!!

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  7. Come si prevedeva e come il G.T.A sosteneva da tempo le pesche non verranno remunerate in modo decente con il calibro A a 35 cent. nelle nettarine cosa potremmo prendere se non 26
    -30 cent. tutti i kg.

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  8. OGGI A UNO MATTINA IL PRESIDENTE FEDAGRI NAZIONALE E PRES. ACI AGROALIMENTARE HA DICHIARATO: "I GIOVANI ENTRANO IN AGRICOLTURA PERCHè NON C'è NIENTE DI MEGLIO", CERTO...... DA UN "FIGLIO DI COLDIRETTI" COSA TI VUOI ASPETTARE,SE NON LE CAZZ... CHE DICE LA "MAMMA"!!!!! ... ...... FINCHè NON SI VA IN TELEVISIONE A DIRE CHE L'AGRICOLTURA HA DEI PROBLEMI, MA PIUTTOSTO LI NASCONDIAMO, LA SITUAZIONE NON POTRà MIGLIORARE !!!

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  9. SOTTO ACCUSA LE MELE DEL TRENTINO? NON C’È PIÙ RELIGIONE
    Inserito Venerdì, 14 dicembre, 2012 - 12:31

    Il collegamento fra le mele di una certa zona del Trentino e l’aumento delle leucemie infantili fatto su Rai 1 a ‘Porta a porta’ dal pediatra Leonardo Pinelli (leggi news), vicepresidente della Società scientifica nutrizione vegetariana in una puntata dedicata a ‘Vegetariani contro carnivori’, ha giustamente sollevato la indignazione del presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai.

    Il quale ha smentito in diretta accusando il pediatra di dire falsità. L'idignazione è anche di tutte le persone di buon senso. Chi conosce il rigore qualitativo e il rispetto per salute e ambiente che stanno scritte nel dna non solo dei produttori ma anche degli amministratori di quella regione non può che scandalizzarsi della faciloneria con cui si lanciano accuse a vanvera che vanno a colpire milioni di telespettatori “indifesi” davanti al video e che minano la credibilità di un grande comparto produttivo, orgoglio del made in Italy.

    La vicenda però è istruttiva, sotto due aspetti. Il primo è che tutto in Italia si trasforma in una guerra di religione. Gli apocalittici, gli integralisti della dieta vegetariana non si limitano a sostenere che il loro stile alimentare è il migliore, e questo passi. Ma accusano disinvoltamente gli altri di produrre e mangiare veleni, di inquinare, di distruggere l’ambiente, quasi sempre senza uno straccio di prova scientifica.

    Poi il secondo aspetto, più legato alle carenze comunicative del mondo dell’ortofrutta. Qual è il progetto che ha di sé questo mondo, qual è la visione, la consapevolezza dei propri valori: salute, benessere, made in Italy, occupazione, sviluppo? Se gli attori del settore non si ritrovano in un progetto condiviso, se non recuperano l’orgoglio della loro mission, se ognuno continua a guardare solo dentro al proprio orticello, allora ci si espone agli attacchi più beceri e qualunquisti senza colpo ferire. Se ci si permette di mettere in dubbio, anzi sotto accusa davanti alla pubblica opinione, anche una indubbia eccellenza come le mele del Trentino, allora davvero non c’è più religione. Qui anche i più bravi finiscono in castigo, il mondo va a rovescio. Sarebbe gradito un cenno di reazione.


    Lorenzo Frassoldati
    direttore Corriere Ortofrutticolo

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  10. Pagato l'IMU, preso l'acconto liquidazione delle pesche siete contenti???
    mi raccomando appena arriva a febbraio circa, pagate la tessera al sindacato e osannate la vostra coop.va mi raccomando!!! Branco di pecore!!!
    Sono incazzato, nella mia O.P hano fatto un listino cosiddetto "specchio per le allodole" pagando bene qualche varietà poi alla fine non prendi un cazzo!!
    Neanche la qualità è stata pagata una A 40 cent. un anno come quest'anno è pochissimo!
    come ho detto in assemblea valuterò se vale la pena investire ancora, perchè adesso stiamo solo mantenendo le strutture e i "mangiapane" a tradimento!!!
    iquidazione pesche da "fame"!!!!
    Non sono contento della liquidazione pesche della mia coop.va 32 cent. sono un insulto al nostro lavoro dopo un anno con caldo stratosferico e produzioni in ribasso!!!
    Qualità, Qualità poi la qualita non la pagano 40 cent. per il calibro A in un anno come il 2012 è un insulto visto che c'è chi ha preso 50-55!

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  11. Io personalmente per la mia liquidazione sono nelle aspettative,però ho comunque delle perplessità sulla generale liquidazione della mia OP/coop.va.E ho avuto riscontro da parte di diversi soci di delusione su alcuni prodotti in particolare(pesche e susine).Il problema è che tutto questo si ferma nella giornata che si riscuote o poco più,e non si da seguito nelle sedi opportune(assemblee dei soci e richieste di incontri con CDA),così non si riesce a dar forza a quei pochi che nel consiglio vogliono con forza dei cambiamenti.

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  12. sono un agricoltore di mordano conferisco la frutta alla coop.,sono dei ladri

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    1. Purtroppo non sempre coloro che sono demandati dai soci nei consigli di amministrazione fanno l'interesse dei soci stessi.
      Pensano solo al loro tornaconto e poi c'è sempre una fusione che salva tutto e tutti e nessuno paga (vedi casi recenti).
      Che schifo!!!!

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  13. Quando non c'è reddito perchè è colpa del mercato,va bè,ma di tanto in tanto
    può capitare un anno favorevole, e allora ci pensano le nostre coop.ve/OP a
    fare danni.
    Quest'anno sembra che le nostre OP;questi "Golia" che abbiamo creato,oltre a
    non trovare accordi sulle vendite del nostro prodotto per non farci dilaniare
    dalla GDO,sono anche dirette da responsabili di uffici commerciali incapaci.
    Per assurdo quest'anno si è verificato che tanti piccoli "Davide",che neppure
    si conoscono tra di loro,abbiano realizzato prezzi e quindi redditi molto più
    alti dei fedeli soci delle OP,semplicemente perchè il mercato era quello! Forse
    che i costi di gestione o la malagestio dei nostri "Golia" sono fuori da ogni
    tipo di controllo??
    Quindi le nostre sempre più grandi e belle OP,sono sempre più costose e
    difficili da gestire(certificazioni,norme di sicurezza,garanzie e privilegi ai
    dipendenti,ecc.),ma garanzie sulla efficienza e sulle risposte da dare ai soci
    in termini economici,nessuna,anzi oramai la certezza di non riuscire a essere
    all'altezza del mercato!
    Un fatto è certo,nel nostro caso la leggenda è diventata realtà,"Davide" ha
    vinto contro "Golia"! Dove sono i sindacati agricoli che dovrebbero controllare
    e tutelarci!
    Sempre vivo Highlander!

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  14. Qualcuno sostiene che le OP sono una tutela,anzi una forma di garanzia,contro il rischio dei mancati pagamenti.Per questa garanzia,qualche cent. al kg potrebbe essere ammissibile,ma quest'anno sembra che questa che,in sostanza potrebbe anche essere una forma di assicurazione,sia diventata decisamente troppo esosa!

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