Chi sono i
???
Interprofessione pera sotto accusa!!!
Perchè solo ora si svegliano i nostri operatori commerciali e rappresentanti di strutture commerciali, avevano bisogno di aspettare così tanto tempo prima di muoversi??
E ora chi paga 60milioni di euro di danni , solo gli agricoltori??
Gli operatori del settore italiano delle pere si mobilitano per evitare un nuovo "caso etossichina"
La stagione 2013/14 della pera italiana ha dovuto fronteggiare una
problematica finora tenuta sotto controllo: quella del fenomeno noto
come "riscaldo" delle pere, che provoca notevoli danni sul prodotto con
un'elevata incidenza sugli scarti.
"Da una stima prudenziale fatta dal Cso Centro servizi ortofrutticoli - spiega a FreshPlaza Simona Rubbi,
responsabile Progettazione e Legislazione Cso - i danni fin qui registrati
per la merce immagazzinata sono quantificabili in circa il 30% della
produzione commercializzabile, che in termini economici equivale a un
valore di oltre 60 milioni di euro. Una perdita ingente e interamente
sostenuta dai produttori, i quali non dispongono al momento di valide ed
efficaci alternative per la conservazione ottimale delle pere."
Riscaldo superficlale (Foto Diproval - Unibo).
La problematica prende le mosse dall'entrata in vigore della nuova
normativa europea in materia di agrofarmaci la quale, in fase di
revisione, ha eliminato diversi principi attivi normalmente impiegati in
ortofrutta fino a qualche anno fa. Tra questi, anche l'etossichina
(sostanza anti-riscaldo) non è più utilizzabile.
Venerdì scorso, 16 maggio 2014, Davide Vernocchi, presidente di ApoConerpo, Massimo Passanti e Vanni Girotti, vicepresidenti di Conserve Italia, gli amministratori di ApoConerpo, Roberto Cera, Raffaele Drei, Adriano Aldrovrandi, e il direttore, Gabriele Chiesa, hanno incontrato il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, presso lo stabilimento di Conserve Italia di San Lazzaro di Savena (BO).
All'incontro ha partecipato anche Gianni Amidei,
presidente dell'OI Pera, il quale ha colto l'occasione per affrontare
ancora una volta con le istituzioni il grave problema del riscaldo
superficiale delle pere legato appunto alla mancanza di trattamenti
post-raccolta efficaci quanto l'etossichina.
Nonostante a
livello tecnico il Cso ne abbia ripetutamente chiesto il ripristino alle
competenti istituzioni, il nodo è venuto al pettine solo ora perché,
fino alla stagione 2012/13, le aziende hanno potuto utilizzare le scorte
di etossichina ancora esistenti, ai fini del loro smaltimento. Oggi,
invece, solo l'autorizzazione del competente ministero italiano della
Salute a un uso limitato e controllato della molecola (ai sensi
dell'art. 53 del Regolamento CE 1107/2009), potrebbe consentirne
l'impiego.
E questo, sottolinea Rubbi, "è quanto hanno già
chiesto alle loro rispettive autorità nazionali – e ottenuto - i
produttori di pere spagnoli e portoghesi. L'uso di etossichina ai fini
anti-riscaldo, infatti, non è proibito in questi Paesi. Ma la
conseguenza è un mercato europeo della pera in cui i competitor non dispongono dei medesimi mezzi, pur essendo tutti membri dell'Unione europea".
Il
paradosso della situazione attuale, infatti, sta nell'impossibilità di
utilizzare l'etossichina in Italia, che però importa pere da Paesi dove
l'uso di questa molecola è consentito. Va ricordato, peraltro, che la
frutta di importazione non presenta residui fuori legge anche perché,
oltre ad avere il Limite Massimo Ammesso (MRL) previsto dalla normativa,
l'etossichina è fotolabile ed è sufficiente che la merce prenda luce
per eliminarne ogni traccia.
Tra l'altro, è anche stato stimato
il valore dell'impurezza che potrebbe essere presente sulla buccia dei
frutti trattati con etossichine: si tratta di valori estremamente esigui
(0,00002025/kg di prodotto), tanto più se si considera che nella
maggior parte dei casi le pere vengono sbucciate prima di essere
consumate.
E la politica italiana che farà, ci fornirà la deroga per essere competitivi?
....ma guarda un pò,i trasversali hanno manifestato in porto a Ravenna per questo e le altre problematiche legate alla reciprocità delle regole fitosanitarie almeno in Europa,......io ho denunciato all'assemblea dell'Agrisol che nessuno si è preoccupato di difendere gli agricoltori su questo problema pur avendone la delega e riscuotendo i relativi denari e cosa succede ???......a "rincorrere" un problema con un tardivo comunicato stampa che serve più che altro a farsi "notare"......con la "bufala" dell'incontro con il ministro.....a noi non ce la raccontano,eravamo presenti all'iniziativa,è arrivato dopo ed se ne è andato prima.....
RispondiEliminaE BRAVI I NOSTRI OPERATORIII,NELLA LOGICA COOPERATIVA AD OGNI CAPPELLA C'è UN AUMENTO DI STIPENDIO, QUI CI SONO GLI ESTREMI PER UNA DENUNCIA PER DANNI
RispondiEliminaE l' OI della pera questa fantomatica interprofessione dov'era quando si doveva chiedere la deroga per tempo? ......era momentaneamente distratta?... lo stesso dicasi delle OP o cooperative
RispondiEliminaCome al solito la Spagna arriva puntuale e noi dormiamo..
RispondiEliminaCi vediamo all'assemblea di liquidazione
RispondiElimina.....Amidei è uno che ha "fallito" diversi obbiettivi negli anni passati,.....e gli hanno dato l'incarico nell'OI delle pere....è un classico in Italia,per togliersi "di torno" un "fallito" bisogna promuoverlo.....
RispondiEliminaCon questa logica dell'aspettativa di vita dei prossimi 5 minuti non si va da nessuna parte!!!!! E' inutile fiondarsi a leccare il culo a Martina per scavalcare le 300 richieste di deroga se poi non si investe un centesimo nella ricerca. Per chi ieri mattina non era presente all'incontro alla Facoltà di Agraria di Bologna (del quale si è discusso proprio di questo) quelli del CRIOF sono stati molto chiari: stanno lavorando con gli spiccioli per superare il problema riscaldo sia di abate che conference e per migliorare la qualità a fine conservazione di william. Domanda finale del convegno: quante strutture esistono in regione con la tecnologia ULO (Ultra low oxygen)???
RispondiEliminaLe prime due risposte le scrivo (riporto) io:
RispondiEliminaTrentino: 99%
Emiliaromagna: circa 0%
....comunque se è vero quello che dici Massimiliano in Emilia-romagna simo sempre "gli ultimi".....
RispondiEliminatenete presente che l'EmRom è tra la prime regioni (se non la prima).....pensa le altre!!
RispondiEliminaAnche se il grosso della lotta integrata che dobbiamo adottare da gennaio è di derivazione nord europea.....possiamo stare tranquilli che non l'hanno di certo inventata loro!
Ci sono solo alcune cosine da mettere a posto.....
Neanche su un problema come questo l'ortofrutta emiliano-romagnola è riuscita a far "sistema"!!!
RispondiEliminaL'OI pera dov'era o dove è??
ma non stava a loro tirar fuori il problema, AMIDEI ....colpevole numero 1 !!
Il problema è il nostro ,se fossimo tutti d'accordo domani sarebbe già a casa e anche con un calcio nel culo
RispondiEliminaAFFARE ABATE ,RACCOGLIAMO LE FIRME PER DENUNCIARE PER DANNI L 'OI ???
RispondiEliminaPotremmo provare !!
RispondiEliminaCi sono
RispondiEliminaAnch'io ci sto
RispondiEliminaci sto anch'io, proviamo a contattare gente a vedere quante firme raccogliamo
RispondiEliminaProviamo, poi che si fa, prendiamo un avvocato o facciamo un esposto alla procura della Repubblica perchè indaghino??
RispondiElimina......lasciate stare la procura,sarebbe sufficiente mandare "a casa" qualcuno....
RispondiEliminadatemi retta a me, nelle assemblee di bilancio chiedete spiegazioni, "incazzatevi! e votate contro al bilancio!!
RispondiEliminaMandiamo a casa questi "incapaci", che hanno rovinato la cooperazione, che non sanno commercializzare e sono soltanto degli "opportunisti"!!
RispondiEliminaquesto è un articolo di Ivano Valmori 17/10/2013
RispondiEliminaAL CONSUMATORE NON FAR SAPERE QUANTO È BUONA L’ETOSSICHINA (ESTERA) SULLE PERE …
La strana storia dell’Etossichina, un agrofarmaco revocato in Europa con decisione della Commissione del 3 marzo 2011, revocato in Italia e non più utilizzabile dagli operatori italiani dal 2/9/2012 ma presente sulle pere di provenienza Extra UE e da alcuni stati dell’UE (Spagna in testa) con residuo pari a 3,00 PPM..........
.....fino all’anno scorso è stata usata l’etossichina, praticamente in tutto il mondo.
Nell’ambito della Revisione Europea degli agrofarmaci in tutta Europa questa sostanza è stata revocata con decisione della Commissione del 3 marzo 2011. In Italia la molecola è stata revocata il 3/9/2011 ed il suo uso è stato definitivamente sospeso dal 2/9/2012.
......
Chiunque di noi può trovarsi pere di provenienza estera (anche da alcuni stati Europei) con residui pari a 3,00 PPM: lo prevede il Regolamento (CE) n. 149 – 2008 che ha fissato i livelli massimi di residui di agrofarmaci per i prodotti agroalimentari.
La cosa “singolare” è che questo limite di 3 PPM è fissato solo sulle pere mentre per tutte le altre colture è stato previsto un residuo di 0,05 (il limite inferiore di determinazione analitica).
Ma perché per le pere c’è un limite di 60 volte superiore rispetto a quello di altri alimenti?
E… perché una sostanza attiva revocata in tutta Europa può essere ancora impiegata in Spagna? Non si tratta forse di concorrenza sleale?
Ovviamente esistono anche altri preparati che possono essere usati per prevenire il riscaldo (ne abbiamo parlato qui) ma, secondo alcuni operatori commerciali, sono più difficili da impiegare in quanto per esplicare la loro attività i frutti dovrebbero essere trattati e messi in cella frigorifera al massimo entro 3 giorni dalla raccolta (anche se in etichetta vengono indicati 7 giorni). Inoltre, se usati correttamente, bloccherebbero la maturazione in modo repentino e duraturo dalla raccolta fino a febbraio (sono molto efficaci…) rendendo difficile la commercializzazione delle pere in autunno-inverno, quando la frutta risulterebbe troppo verde e legnosa.
Alcuni effetti si avrebbero anche dall’uso di estratti di chiodo di garofano o olio di pompelmo ma… la sperimentazione è ancora poca.
E in questa complessità normativa chi si avvantaggia?
Ovviamente chi produce pere al di fuori dall’Europa e quei paesi europei che non hanno ancora recepito la normativa.
E chi ci rimette?
Gli agricoltori e gli operatori italiani che devono combattere con armi diverse, più complicate.
E chi viene preso in giro?
Il consumatore. Che potrà mangiarsi pere di provenienza spagnola o extra europea con contenuti di Etossichina 60 volte superiori al limite inferiore di determinazione analitica e molte volte non viene messo in grado di scegliere il prodotto italiano.
Evviva la complessità!
Ivano Valmori
..........................................................
e queste sono mie considerazioni:
a me sembra che dell'etossichina ne abbiano parlato al MACFRUT.: nella sala Agricoltura, in un incontro con la ministra De Girolamo che voleva conoscere i problemi dell'Agricoltura.
Ne parlò uno, che è un produttore dell'etossichina, e confermò l'esistenza del problema Salvi, dell'omonima azienda vivaistica ed ortofrutticola ferrarese.
Ora, mi sembra strano che da quel giorno in poi nessuno, a cominciare da quel produttore di etossichina e da Salvi nonché dalla stessa ministra, abbia portato avanti il problema; ossia la richiesta di deroga al Ministero della Salute.
Siamo/siete sicuri che nessuno lo abbia fatto?
O è stato fatto, ma il Ministero della Salute ha negato la deroga?
E se è così, quale ne è la ragione?
Forse perché mancavano i tempi tecnici per concedere la deroga?
Oppure il Ministero della Salute ha avuto delle ragioni "valide"
Io avrei bisogno di queste risposte: chi me le può dare?
siccome riesco a spedire solo come Anonimo, sono:
minguzziangelo@libero.it
...non ti risponderà nessuno, poichè tutti intenti a farsi "gli affari loro",mentre di risolvere i nostri problemi , a nessuno importa nulla,.....ed il caso dell'etossichina è l'ennesima conferma......
RispondiEliminaIo mi accontenterei di vedere il documento con la data di presentazione di richiesta deroga al ministero della salute, temo che non lo vedremo!
RispondiEliminaESTRAPOLATO DA FACEBOOK!
RispondiEliminaEcco cosa pensa la gente del progetto frutta nelle scuole, ancora una volta i nostri commerciali sciupano il nostro lavoro!
Claudio BarnabèSei di Bagna se.......
17 ore fa ·
E... del progetto "frutta nelle scuole"
Esperienze!?
Qualcuno con bimbi in altre città?
Chiara Plazzi Mio figlio non porta più la merenda da mesi, "tanto abbiamo una cassa di frutta in classe". Lui però è un mangiatore di frutta... mia figlia non l'avrebbe neanche calcolata.
Stefania Gurioli È giusto educarli a mangiare anche frutta e verdura ma vedo mia sorella che a mio nipote piaciono solo le mele impazzire
Claudio Barnabè Il progetto è europeo con tanto di logo ecc.
Io la frutta fornita nelle apposite vaschette l'ho mangiata, e più volte come qualità era immangiabile.
Non discuto il valore del progetto ma la sua applicazione
Frutta nelle scuole
Programma europeo finalizzato alla promozione dei consumi di frutta e verdura
Silvia Ronconi Le carote che avevano ieri erano acide e si assomigliavano molto a quelle di un noto fast food. Probabilmente è la conservazione che pecca un po' xò è una bella iniziativa. A prescindere dal fatto che mio figlio portava già a scuola la frutta x merenda.
Chiara Plazzi Mah, le mele non erano terribili, neanche le ultime ciliegie che ho visto... diciamo che se arrivano a casa, probabilmente hanno subito un trattamento extra nella cartella dei nostri figli....
Annalisa Faccani Anche da noi a Ravenna c'era il progetto delka frutta. .ma a volte lasciava desiderare...acerba e immangiabile..la verdura era meglio
Elisa Ciani Sofia mi ha fatto assaggiare questa frutta un paio di volte....immangabile.
Anche all'ultima riunione le maestre hanno fatto presente che rimane spesso lì non perché i bambini non la vogliano ma proprio perché non è buona.
Paola Maiorino Nella mia scuola a Faenza hanno iniziato in ritardo a consegnarla quest anno , i bambini l hanno gradita molto però secondo me dovrebbero evitare le mele tagliate nelle vaschette quelle hanno davvero un odore e un sapore poco gradevole
FINALMENTE" ARRIVA QUALCHE RISPOSTA ANCHE SE INDIRETTA.
RispondiEliminaNELL'ASSEMBLEA DELEGATI DI UNA GROSSA COOPERATIVA HANNO AFFERMATO CHE è ORA DI PENSARE DI ESPORTARE LE PERE PERCHè IL MERCATO ITALIANO è SATURO, MA NESSUNO FA LA PRIMA MOSSA PERCHè SOSTENERE UN AZIONE DI MARKETING PER L'ESTERO POI SI AVVANTAGGI QUALCUN ALTRO (SEMPRE DELLA ROMAGNA) NON LO VOGLIONO FARE E IN PIù HANNO AMMESSO CHE L'OI PERE NON FUNZIONA PERCHè I COMPONENTI HANNO INTERESSI DIVERSI!!!
MA QUALI SAREBBERO VISTO CHE L'UNICO INTERESSE SAREBBE ANZI è LA REMUNERAZIONE DEL SOCIO??
GENTE TENIAMOCI PURE QUESTA DIRIGENTI INVECE DI PRENDERLI A CALCI IN C... , MA NON LAMENTIAMOCI POI!!!
Daniele Lega guarda che fenomeni che abbiamo!!
RispondiEliminaFENOMENI ??????????
RispondiEliminaStr...... non fenomeni!!!
"fenomeni" con virgolette !!!
RispondiEliminaConvegno sui consumi di frutta e verdura in italia... Il direttore generale apofruit Piraccini bacchettato dal direttore generale conad Pugliese
RispondiEliminaRossatti su che tema specifico??
RispondiEliminaNel dibattito tra produzione e distribuzione si parlava di strategie di incremento dei consumi. Piraccini ha parlato delle strategie di marca e di utilizzo di nuovi packaging che le aziende ortofrutticole stanno adottando in questi ultimi anni; ha inoltre cercato di rifomentare lo scontro tra produzione e distribuzione con il classico «il calo dei consumi è dato dalla distribuzione a libero servizio presso i punti vendita» (discorso che potrebbe essere condiviso, ma che ormai ha fatto il suo tempo e che poteva essere utilizzato quando la gdo contava il 40% delle vendite a livello nazionale e non come ora che ne vale il 60%). Pugliese (non avendo peli sulla lingua) ha affermato che le strategie di creazione di marchi e marchietti non portano valore al produttore ma, in pratica, servono soltanto a creare illusioni e speranze tra gli agricoltori(«Speranza che con il passare del tempo si trasforma in disperazione» parole dello stesso Pugliese). Il direttore generale Conad ha voluto anche citare l’esperienza della sua insegna nel cercare di diventre «marca», esperienza che si sta rivelando positiva, ma non può raggiungere il livello di un ipotetico marchio che includa tutta la produzione. C’è bisogno di un interlocutore unico, la gdo ha bisogno di questo!! Esempio preso è quello dei produttori di arance spagnoli che hanno un unico ufficio commerciale. Al giorno d’oggi si stanno formando centrali di acquisto a livello europeo, non si può quindi più pensare a livelli di singolo operatore.
RispondiEliminaInoltre non si può parlare di innovazione nel packaging se questa si trasforma in una mera applicazione di un bollino.
Da tutto questo Moretti di Agrintesa si è defilato facendo un classico discorso da assemblea parlando dell’eccellenza dei prodotti nostrani.
Salvi invece ha voluto descrivere un esempio di sinergia tra produzione e distribuzione prendendo a riferimento un progetto sulla frutta secca. Tale progetto finanziato interamente dai produttori senza aspettare i soldi dall’Europa, ha ricevuto gli elogi da parte di Pugliese in quanto ha consentito di aumentare le vendite con una media del 23% annuo da quando è partito (questo è il quarto anno), quindi ha dato soddisfazioni sia alla produzione che alla distribuzione.
e comunque manifestazione ,a faenza , dell'agricoltura , aveva come ministro dell'agricoltura alemanno , chi c'era? bruni,piraccini,ecc ecc...oggi sono ancora lì! e poi ci lamentiamo???? gli agricoli hanno come santo protettore san tafazzi!!!!
RispondiEliminac’è bisogno di un interlocutore unico, la gdo ha bisogno di questo!! Esempio preso è quello dei produttori di arance spagnoli che hanno un unico ufficio commerciale. Al giorno d’oggi si stanno formando centrali di acquisto a livello !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!e noi ci frammentiamo!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaPugliese mi deve spiegare perchè un marchio come MELINDA ha fatto la fortuna dei produttori trentini
RispondiEliminaaltro tipo di cultura.. i trentini non sono testoni come gli italiani
RispondiEliminaDante, Pugliese ti ha detto che sono i marchietti che non contano, poi melinda ha un venditore unico, guarda che Pugliese ha ragione!!
RispondiEliminaMelinda è Melinda ,i Solarelli o Alegra o l'altra miriade di marchietti sono una disperazione per i produttori
RispondiEliminae non basta mettere il bollino solarelli sulla confezione per dire che il prodotto è stato confezionato con un packaging innovativo
RispondiEliminaperché lassù i soci pensano a lavorare invece che andare a perdere tempo con chiacchiere da bar.. e il direttore ha un mandato.. se quando il tempo scade non ha raggiunto gli obiettivi... a casa!!
RispondiElimina...Rossatti ha detto tutto quello che c'era da dire,compresa la perfetta analisi del convegno,.....ora sta agli agricoltori che se non si ha la capacità di cambiare registro, ci si incammina sulla strada di una lunga e lenta agonia (che stiamo già percorrendo).....
RispondiElimina.....e lasciamelo dire Andrea Dosi,Bruni è stato l'unico che ha capito le nostre giuste rimostranze ed aveva accettato di condividere e discutere di alcuni percorsi.....tantè che l'hanno fatto fuori......invece il Piraccino avanti a testa bassa con sua "personale" ideologia.....
RispondiEliminaIL DIRETTORE non lo vedo un personaggio eterno come succede nelle nostre cooperative proprio per il motivo che gli si chiede di raggiungere degli obbiettivi ma molte volte essend servo di partito è intoccabile
RispondiElimina..sono i soci che sono dei ....coglioni....
RispondiEliminaDante piantala di dire che piraccini è servo di partito, questa è solo una scusa perchè non si ha il coraggio di contrastarlo!
RispondiEliminaOrmai il PIRACCINO appartiene al passato,lunedi ci dovrebbe essere l'annuncio del cambio al vertice
RispondiEliminasi si stai attento che da qualche parte te lo ritrovi,...... attenzione nel 2015 alle elezioni regionali e Rabboni se non sbaglio ha finito i mandati!!
RispondiEliminaEcco il nuovo posto per il renzino cesenate
RispondiEliminacon quest'ultima notizia avrò sicuramente una buona notte
RispondiEliminaNon avere incubi con draghi e unicorni
RispondiEliminaDante ...i "servi" sono gli agricoltori.....dei direttori.....
RispondiEliminaDa notare che Piraccini è Presidente del CPR SYSTEM (imballaggi).
RispondiEliminaA noi hanno sempre raccontato che era la GDO a volere sempre imballaggi diversi, dal racconto di Rossatti non sembra, ....non sarà che piraccini e altri hanno un conflitto di interessi, tra coop.va di lavorazione che compra imballaggi dal CPR SYSTEM????
la gdo necessita di imballaggi innovativi che possano mantenere la catena del freddo dal campo allo scaffale
RispondiEliminaok, avevo inteso male io!
RispondiElimina....il cpr come idea va bene,non va bene che siano sempre le stesse persone ad avere "le mani" su tutto......
RispondiEliminaCHI HA RAGIONE???
RispondiEliminaA latere del convegno “I consumi di frutta e verdura in Italia. Analisi ed idee per il rilancio” (leggi news 1 e 2), il Corriere Ortofrutticolo ha chiesto una breve battuta in merito alla campagna in corso a due protagonisti assoluti del mondo della produzione: Renzo Piraccini, Direttore Generale di Apofruit, e Cristian Moretti, Direttore Generale di Agrintesa.
Piraccini non ha nascosto una certa preoccupazione. “Si prospetta una campagna complicata – ha dichiarato il manager della cooperativa cesenate – caratterizzata da prezzi inferiori a quelli dello scorso anno anche a fronte di un aumento dei consumi. Il timore - ha spiegato - è legato soprattutto alla produzione di albicocche e nettarine poiché ci si aspetta una produzione in crescita a livello europeo”.
Più ottimista, invece, il DG di Agrintesa Moretti che ha sottolineato l’attuale buon andamento della domanda, in linea con l’offerta, soprattutto per ciliegie e albicocche. “L’importante è non sovrapporre le produzioni e le diverse origini”, ha dichiarato Moretti che ha concluso augurandosi un’estate calda in grado di sostenere una forte crescita dei consumi. (c.b.)
Pare che abbia ragione Moretti, ma anche avesse ragione Piraccini è autolesionistico fare certe dichiarazioni uno che ha la frutta da vendere!
RispondiEliminaMandatelo a c......asa!!!
....questo continua con il suo "delirio" di onnipotenza a fare dei danni a tutto il settore....
RispondiEliminaUn dirigente di Cooperativa che rilascia dichiarazioni pessimistiche come quelle di Piraccini, va mandato A CASA ...SUBITO!!!
RispondiEliminaA QUESTO DEI SOCI NON GLIENE FREGA NIENTE!!
Piraccino a fine corsa,il suo futuro o politica o un commerciante
RispondiEliminaabate campionata come prima extra a soli 72 cent, contro l'€ 1.03 dello scorso anno. Conference e decana una vera delusione....
RispondiEliminail problema pere che non ha ancora un colpevole, o .....ce l'ha??
RispondiEliminaTutti i nostri grandi marketing man ,bella figura ,potevano avere la deroga per l'eticossina ,non l'hanno domandata ,negligenza che è costata milioni di euro ai produttori di pere E ADESSO''''?????
RispondiElimina....i colpevoli sono il menefreghismo e "l'indifferenza" rispetto ai nostri problemi,di chi ci rappresenta o,meglio,di chi ci dovrebbe rappresentare....
RispondiEliminaDenuncia ,chiedere i danni
RispondiElimina